FRANCESCO PAOLO MICHETTI E IL SUO TEMPO IN ABRUZZO
8 APRILE – 12 NOVEMBRE 2017
Questa mostra dal titolo “Francesco Paolo Michetti e il suo tempo in Abruzzo” avviene esattamente a venti anni dalla istituzione della Fondazione Paparella Treccia Devlet. Il 4 aprile 1997, infatti, fu celebrato un Consiglio Comunale Solenne che consacrò la munifica volontà del Professor Raffaele Paparella Treccia di donare alla città di Pescara la prestigiosa Villa Urania e la ricca collezione di antiche maioliche di Castelli. Nasceva così il Museo Paparella Treccia Devlet, istituzione che ha arricchito il patrimonio culturale della nostra città. Dunque siamo qui a celebrare anche il ventennale della Fondazione, ventennale che sarà onorato, in modo più solenne ed approfondito, a breve, quando verrà pubblicato il catalogo generale delle maioliche e dei dipinti della collezione, in fase di realizzazione. Fu lo stesso Professor Paparella, appassionato e cultore dell’arte, e in particolare dell’arte abruzzese, a iniziare la serie di esposizioni di dipinti all’interno di Villa Urania, allo scopo di far conoscere lo splendore della sua collezione di ceramiche attraverso la maggior popolarità dell’arte pittorica. Ed è così che, la Fondazione Paparella Treccia, nel corso degli ultimi anni ha proseguito a valorizzare la grande pittura abruzzese, avendo realizzato le mostre sull’Ottocento Abruzzese, sui Cascella, sui Celommi, Barbella e Michele Cascella. Il ciclo non poteva non ricomprendere la sublime arte di Francesco Paolo Michetti. Ecco dunque “Francesco Paolo Michetti e il suo tempo in Abruzzo”. Sono esposti ventidue dei suoi capolavori posti a confronto con opere di Aristide Sartorio, Costantino Barbella, Pasquale Celommi, Basilio Cascella e Tito Pellicciotti, Artisti, questi ultimi, coevi e a lui legati da grande amicizia, consueta frequentazione e attiva collaborazione. E proprio per mettere in risalto e comprovare tutto ciò, la mostra offre ai visitatori la possibilità di apprezzare, oltre ai dipinti, anche una serie di documenti manoscritti originali, rappresentativi di questo stretto rapporto, non solo epistolare, ma anche collaborativo; sono presenti, a riguardo, alcuni spartiti musicali di melodie di Francesco Paolo Tosti, le cui copertine sono illustrazioni cromolitografiche eseguite dal suo grande amico Michetti. Interessante anche la presenza di lettere originali di d’Annunzio, Sartorio, Barbella e Michetti, ed altri documenti dell’epoca. Ma a testimoniare questi rapporti si tramandano anche vari aneddoti, il più coinvolgente dei quali è quello relativo all’opera di Tito Pellicciotti, “Vecchia contadina con monili”, che lo stesso Autore dipinse in stile michettiano, e col nome di Michetti scherzosamente firmò; quando lo stesso Michetti la vide, esclamò: «Questo quadro non è mio, ma la firma ci sta bene!». A dimostrazione del fatto che l’operazione di imitazione era perfettamente riuscita. Ancora, il rapporto di profonda amicizia tra Michetti e Sartorio è dimostrato dal fatto che quest’ultimo realizzò, decorandole, le partecipazioni di nozze dello stesso amico Francesco Paolo con Annunziata Cermignani. Inoltre, l’opera esposta “Il ritratto di Carmelo Errico” ci ricorda la storia relativa al giorno della nascita del primogenito di Michetti, Giorgio, in cui l’artista eseguì un autoritratto che consegnò all’amico poeta Carmelo dicendogli di conservarlo e donarlo al figlio il giorno del suo ventesimo compleanno. È esposto anche un telegramma manoscritto di Guglielmo Marconi: risalendo l’Adriatico con lo storico piroscafo Elettra per raggiungere d’Annunzio a Fiume, egli sostò a Francavilla al Mare per salutare l’amico Michetti. Nel telegramma Marconi esprime i suoi ringraziamenti per la generosa ospitalità ricevuta dalla famiglia Michetti. Questi episodi, e l’esistenza di una vasta documentazione scritta dei rapporti tra gli artisti presenti in mostra, sono il corollario delle motivazioni che mi hanno portato a ideare e realizzare questo evento, che naturalmente ha come primo interesse l’elevato livello artistico delle opere esposte. Ci si potrebbe chiedere “Ma è in mostra il cenacolo michettiano?” No, in quanto sono presenti artisti al Cenacolo contemporanei, ma non componenti effettivi dello stesso, e assenti personaggi di grande levatura culturale, quali Paolo De Cecco, Alfonso Muzii, Matilde Serao, Edoardo Scarfoglio ed altri, che invece ne erano i principali animatori. Insomma, tanto fu produttiva quella stagione, che il noto giornalista Luigi Arnaldo Vassallo, detto Gandolin, scrisse sul giornale satirico-letterario romano Capitan Fracassa: «[…] Sì, vennero dunque dall’Abruzzo a rinvigorire la cultura e le arti, un Michetti, un Barbella, un d’Annunzio ed un Tosti, ma andò a finire che non si dipingeva più: si michettava. Le statue si barbellavano e si dannunziava la lirica. E in fatto di musica, si tostava dalla mattina alla sera». L’operazione mi sembra riuscita anche grazie alla fattiva e determinante collaborazione del Professor Fabio Benzi, Ordinario di Storia dell’Arte Moderna e Contemporanea all’Università d’Annunzio di Chieti-Pescara, ritenuto tra i massimi conoscitori dell’opera di Francesco Paolo Michetti e autore della presentazione della mostra e curatore del catalogo.
Informazioni
La mostra sarà aperta al pubblico a partire dalle ore 16:00 di sabato 8 aprile 2017, rispettando i seguenti orari: tutti i giorni, compresi i festivi, dalle 9:30-12:30 e dalle 16:00-19:30.
Costo dei biglietti:
Intero: 6€ / Ridotto: 4€ (riduzione valida per gli over 65, i soci con tessera Touring Club, tessera FAI, tessera Italia Nostra, tessera Pro Loco, gli studenti e i gruppi superiori alle 15 persone)
Visite guidate:
Visita guidata 5€ fino a 5 persone, da 6 persone in poi 1€ a persona. Disponibilità di visite guidate anche in lingua francese e inglese.