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Il Museo

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Il Museo Paparella Treccia

 

Il Museo è ospitato in una villa ottocentesca in stile eclettico sita nel cuore di Pescara, al confine con la centralissima Piazza della Rinascita. Al suo interno è custodita la Collezione Paparella Treccia Devlet, frutto di 40 anni di ricerca e di studi del Professore Raffaele Paparella Treccia, il quale ha donato la collezione e la villa a una fondazione intitolata a lui e a sua moglie Margherita Devlet.

La raccolta è composta da 146 selezionati capolavori della maiolica artistica di Castelli, ordinati secondo un criterio cronologico, opera dei maggiori maestri castellani attivi tra il XVI e il XIX secolo, tra cui Francesco Grue (1618-1673), il figlio Carlo Antonio (1655-1723) e il nipote Francesco Antonio Saverio (1686-1746), nonché i principali esponenti delle famiglie Gentili, Cappelletti e Fuina. La decorazione delle ceramiche documenta il passaggio dallo stile “compendiario”, caratterizzato da un’essenzialità di elementi, a quello “istoriato” in cui ricorrono scene storiche, allegoriche, mitologiche e venatorie. Tra le opere di maggior pregio si segnalano un servito di età barocca, costituito da 19 esemplari con lo stemma del committente, il prelato Carlo Vincenzo Ottoni, eseguito nella bottega di Francesco Grue, e capolavori di Carlo Antonio Grue, tra i quali spiccano il piatto raffigurante la celebre Susanna e i vecchioni di Annibale Carracci, e due pregevoli vasi da consolle commissionati dal principe Eugenio di Savoia.

Il Museo conserva anche una serie di preziose incisioni e diversi dipinti ad olio, tra cui una Natività tardogotica attribuita al Maestro del Trittico di Imola del XV secolo, un autoritratto datato 1711 di Pietro Santi Bambocci e un acquerello su carta dell’artista romano Pio Joris del 1867.

La Fondazione Museo Paparella Treccia svolge attività di tutela, promozione e valorizzazione della maiolica di Castelli e abruzzese; essa organizza anche mostre di pittura e grafica di grandi autori non alternative all’esposizione della collezione inamovibile di maioliche, ma complementari in quanto implementano la diffusione della conoscenza delle maioliche stesse.

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The Museum is housed in a 19th-century eclectic-style villa located in the heart of Pescara, adjacent to the central Piazza della Rinascita. It is home to the Paparella Treccia Devlet Collection, the result of over 40 years of research and study by Professor Raffaele Paparella Treccia. He donated both the collection and the villa to a foundation bearing his name and that of his wife, Margherita Devlet.

The collection comprises 146 carefully selected masterpieces of artistic maiolica from Castelli, arranged chronologically. These works were created by the most renowned Castelli masters active between the 16th and 19th centuries, including Francesco Grue (1618–1673), his son Carlo Antonio (1655–1723), and his grandson Francesco Antonio Saverio (1686–1746), along with prominent members of the Gentili, Cappelletti, and Fuina families. The ceramic decorations illustrate the stylistic evolution from the minimalist “compendiario” style to the more elaborate “istoriato” style, featuring historical, allegorical, mythological, and hunting scenes.
Among the most significant works are a Baroque-era table service of 19 pieces bearing the coat of arms of its patron, Prelate Carlo Vincenzo Ottoni, crafted in Francesco Grue’s workshop, and several masterpieces by Carlo Antonio Grue, including a plate depicting Susanna and the Elders after Annibale Carracci, and two exquisite console vases commissioned by Prince Eugene of Savoy.

The Museum also houses a collection of rare prints and notable oil paintings, including a Late Gothic Nativity attributed to the Master of the Imola Triptych (15th century), a 1711 self-portrait by Pietro Santi Bambocci, and a watercolor on paper from 1867 by the Roman artist Pio Joris.

The Fondazione Museo Paparella Treccia is committed to the preservation, promotion, and enhancement of Castelli and Abruzzese maiolica. It also curates exhibitions of painting and graphic art by prominent artists. These exhibitions are not intended as alternatives to the museum’s permanent maiolica collection, but as complementary displays that further enrich public understanding of this historic ceramic tradition.